PROGRAMMA COMPLETO
7 marzo CCZisa – ex officine, Sala Michele Perriera
21.15 concerto
in IN THE ROOM
The Elephant:
Gabriele Mitelli_ tromba, sax soprano, voce e synth
Pasquale Mirra_ vibrafono, balafono e synth
Cristiano Calcagnile_ batteria e percussioni
Inside…out jazz!
Il trio che sfida a ridefinire il jazz contemporaneo europeo è pronto a portare la sua musica unica sul nostro palco. Gabriele Mitelli, Pasquale Mirra e Cristiano Calcagnile uniscono improvvisazione, elettronica e groove in un’esperienza sonora che va oltre i confini del jazz tradizionale.Il loro sound è un incontro di tensioni rock, sospensioni liriche e suggestioni elettroniche, che si mescolano in un mix esplosivo e avvolgente, sempre in bilico tra libertà e struttura.
Fin dagli esordi, i tre musicisti italiani hanno intrapreso un viaggio sonoro che esplora le loro personalità artistiche mettendole in relazione tra loro, dando vita a brani ad alta intensità ritmica e momenti di pura improvvisazione. Il risultato è un jazz che si nutre di groove esotici, vibrazioni psichedeliche e improvvisazioni radicali, dove ogni esibizione è un’esperienza unica, capace di sorprendere e coinvolgere.
Formato nel 2017, The Elephant è il progetto che unisce tre dei più audaci improvvisatori della scena jazz italiana: Gabriele Mitelli, Pasquale Mirra e Cristiano Calcagnile. Dopo anni di collaborazioni in vari contesti musicali, i tre hanno deciso di chiudersi in studio per dar vita a un suono tutto loro, un mix di jazz, elettronica e improvvisazione che sfida le convenzioni e si spinge ben oltre i confini del genere.
Con Mitelli alla tromba e agli effetti elettronici, Mirra al vibrafono e ai sintetizzatori, e Calcagnile alla batteria e percussioni, The Elephant crea un suono che è un incontro tra groove esotici, tensioni rock e atmosfere elettroniche. Come si può ascoltare nel loro ultimo album In The Room (2024), ogni traccia è una piccola storia musicale, fatta di visioni oniriche e improvvisazioni audaci; un viaggio sonoro che esplora le relazioni artistiche tra i membri del trio.
Qui si alternano momenti di pura sperimentazione, come il brano d’apertura Cherry Juice In A Box, a tracce più spirituali come Awakening, dove il vibrafono di Mirra traccia un assolo che sembra trasportare l’ascoltatore in una dimensione parallela.
A impreziosire il loro progetto, collaborazioni come Cristina Donà, Damon Locks e Rob Mazurek aggiungono voci e poesia a un suono già ricco di sfumature.
Oltre al lavoro in studio, The Elephant ha portato la sua musica sul palco con performance memorabili, come quella al Ground Music Festival di Brescia, dove hanno collaborato con il collettivo di filmmaker Unzalab, o alla Biennale di Venezia, dove hanno partecipato a un progetto immersivo all’interno del Padiglione Francia. Le loro esibizioni sono esperienze in cui musica e arte visiva si fondono in un viaggio unico. Con un suono che mescola jazz, rock, elettronica e improvvisazione, The Elephant è un trio che non smette mai di esplorare, reinventarsi e sorprendere. Un progetto che guarda al futuro del jazz, senza paura di osare.
Info da https://www.ondarock.it/
14 marzo CCZisa, Sala Michele Perriera
21.15 video concerto/performance
TRUNA TRIO (TX3)
Dr. Truna _ violoncello elettrico, sculture sonore, elettronica
In questa performance, l’ambivalente musicista e performer Dr. Truna, sotto forma di liutaio elettronico, ci presenta ed esegue le installazioni di sculture sonore da lui create, come “El Toro Cósmico” (Il toro cosmico) e “Atril del Futuro” (Leggio del futuro), e lo fa con altri due sé preregistrati che lo accompagnano sul palco. Un’esperienza immersiva in cui ogni frammento prende vita in modo unico, in un’interazione tra live performance e videoarte, in cui l’artista triplica il suo impatto sonoro e visivo. Un viaggio che fonde musica, tecnologia e arte visiva, in un mix di improvvisazione e creazione sonora, dove l’innovazione incontra l’immaginazione!
DR TRUNA
Dr. Truna, nome d’arte di Andrés Blasco (Valencia, 1965), è un artista neo-dadaista e retro-futurista, nonché membro fondatore della “The Other College of ‘Pataphysics”. Conosciuto anche come “auto-luthier”, inventa e suona strumenti musicali propri, portando la sua ricerca artistica verso territori inediti. La sua carriera si distingue per l’approccio multidisciplinare che unisce installazioni sonore, performance art, e collaborazioni con compagnie di danza e teatro contemporaneo.
Attivo sulla scena dell’improvvisazione libera, ha lavorato con artisti del calibro di Pierre Bastien, One Man Nation, Mike Cooper, Bartolomé Ferrando e Llorenç Barber, tra gli altri. La sua arte sperimentale lo ha portato a esibirsi e a partecipare a prestigiosi festival e musei internazionali, come SONIC PROTEST (Parigi), SPETTRO FESTIVAL (Brescia), BIENNALE DI VENEZIA (Padiglione francese), e GUGGEMHEIM-MEM Festival (Bilbao), solo per citarne alcuni. Ha anche preso parte a eventi in luoghi iconici come il WORLDTRONIC Festival di Berlino, il BIENAL DE THESSALONIKI (Grecia) e il MEDIALAB PRADO di Madrid.
Con una visione audace e poliedrica, Dr. Truna continua a esplorare nuove frontiere nell’arte sonora e visiva, rompendo le barriere tra diversi linguaggi e sensibilità artistiche.
21 marzo CCZisa, Sala Michele Perriera
21.15 concerto
RADIOSCAPES
Francesco Canavese_ chitarra elettrica
Francesco Giomi_ radio, sintetizzatori e live electronics
22.15 concerto
BACK TO SILENCE
Francesco Giomi e i partecipanti al workshop LFO
RADIOSCAPES
L’estemporaneità di una serie di emissioni radiofoniche condiziona il percorso dei due improvvisatori, la cui natura fortemente “elettrica” si apre a espressioni e modalità diverse di interazione, sempre libere ed accoglienti. Ecco quindi che si catalizzano nel flusso sonoro paesaggi sonori emozionali, scambi dialettici, percorsi indipendenti, sempre in una logica inaspettata e vitale. Il progetto deriva dal progetto Zumtrio, il cui disco recente (intitolato proprio Radioscapes) è uscito per la Tempo Reale Collection.
BACK TO THE SILENCE
La serata continuerà con la performance finale del laboratorio LFO tenutosi da Francesco Giomi nei giorni precedenti con i musicisti del territorio. LFO è un progetto di improvvisazione elettroacustica collettiva che, all’insegna della libertà espressiva, riprende alcuni concetti sviluppati da grandi improvvisatori e conductor, integrandoli in maniera originale con una serie di esperienze derivate dalla musica elettroacustica e modulandoli in schemi creativi completamente personali.
Come il Low Frequency Oscillator nei sintetizzatori elettronici, strumento per modulare il suono conferendogli un andamento nel tempo, così anche il conductor apre e chiude il suono dei musicisti, lo cambia, lo trasforma guidando il discorso musicale in un percorso estemporaneo.
𝙁𝙍𝘼𝙉𝘾𝙀𝙎𝘾𝙊 𝘾𝘼𝙉𝘼𝙑𝙀𝙎𝙀 𝘾𝙝𝙞𝙩𝙖𝙧𝙧𝙞𝙨𝙩𝙖, 𝙘𝙤𝙢𝙥𝙤𝙨𝙞𝙩𝙤𝙧𝙚 𝙚 𝙞𝙣𝙛𝙤𝙧𝙢𝙖𝙩𝙞𝙘𝙤 𝙢𝙪𝙨𝙞𝙘𝙖𝙡𝙚
Canavese inizia il suo percorso musicale nel 1991, unendo la passione per la musica con gli studi di informatica musicale. Dal 1995, la sua carriera professionale prende il volo, collaborando con una vasta gamma di progetti che spaziano dal jazz, alla musica latina, al pop, al rock. Tra i suoi numerosi gruppi e collaborazioni, si annoverano esperienze con Gino & the Latin-llas, Massimo Ciolli, Jelly Roll Tuba Band, Sandro Morini Jazz Report e molti altri. La sua ricerca musicale lo porta anche a esplorare il mondo delle Big Band jazz, come la leggendaria Sunrise Jazz Orchestra, e a lavorare con formazioni dixieland, dove collabora con leggende come Bruno Castracucchi. Dal 2000, suona stabilmente nel quintetto Dixie Train, partecipando a festival e realizzando la colonna sonora di un documentario in uscita. Canavese è anche noto per la sua lunga collaborazione con il chitarrista Riccardo Dellocchio in vari progetti, tra cui Duo-Stojevskij e Sunroof Project. Ha lavorato con il cantautore Alessandro Biagi, producendo e incidendo il disco “Alessandro Biagi e la Carrozza Fumatori” nel 2003, e con il bassista Matteo Giannetti nel progetto The Matthew Five Project, che ha dato vita a un CD e a un progetto live. La sua carriera si arricchisce con progetti che mescolano musica contemporanea e teatro sperimentale. Collabora con il Contempoartensemble, suonando alla Biennale Musica di Venezia e al Maggio Musicale Fiorentino. Inoltre, nel 2006, suona il banjo nella suite “Porgy and Bess – a symphonic picture” di Gershwin, diretta da Wayne Marshall.
Nel 2007, insieme all’attore Daniel Dwerryhouse, crea lo spettacolo teatrale “Appunti di Rabbia” e fonda il progetto ELETTROswing con Stefano Rapicavoli, che poi evolve nel MUX Project con il disco “Viale Redi Blues” (2015), featuring artisti come Achille Succi e Pasquale Mirra. Dal 2012, con la compagnia teatrale MU.TE e la regista Silvia Paoli, Canavese continua a esplorare nuove forme artistiche, producendo spettacoli innovativi come “BUCCE” e partecipando a progetti di tango e fado con AMOR DE TANGO Y FADO.
Oggi, con il progetto Zumtrio, fondato nel 2018 con Francesco Giomi e Stefano Rapicavoli, Canavese continua a spingere i confini della musica contemporanea, portando la sua arte nei più importanti festival e scene musicali.
𝙁𝙍𝘼𝙉𝘾𝙀𝙎𝘾𝙊 𝙂𝙄𝙊𝙈𝙄 𝙀𝙨𝙚𝙘𝙪𝙩𝙤𝙧𝙚 𝙚 𝙘𝙤𝙢𝙥𝙤𝙨𝙞𝙩𝙤𝙧𝙚 𝙙𝙞 𝙚𝙡𝙚𝙩𝙩𝙧𝙤𝙖𝙘𝙪𝙨𝙩𝙞𝙘𝙖
Nato nel 1968, Giomi è un compositore, musicista ed elettronico che ha sviluppato una carriera ricca di sperimentazione e innovazione, abbracciando vari generi e ambiti musicali. La sua formazione in composizione elettronica lo ha portato a esplorare le possibilità infinite offerte dalla tecnologia, che fondendole con la sua passione per l’improvvisazione e la musica contemporanea, e gli anni di esperienza, non possono che eleggerlo uno dei principali protagonisti della scena musicale elettroacustica italiana È professore di musica elettronica al Conservatorio di Bologna e direttore di Tempo Reale, il centro di ricerca musicale fondato da Luciano Berio a Firenze, un punto di riferimento per la ricerca musicale e l’esplorazione di linguaggi innovativi, che ha visto la collaborazione con importanti artisti e ha presentato opere di grande sperimentazione. Qui nel 2008 ha dato vita al Tempo Reale Festival, dedicato alla musica di ricerca. Nel corso degli anni, ha collaborato con numerosi artisti, tra cui lo stesso Luciano Berio, Henri Pousseur, David Moss, Uri Caine, Jim Black, Sonia Bergamasco, Jonathan Faralli, Elio Martusciello, Micha Van Hoecke, Lelio Camilleri, Adriano Guarnieri, Stefano Bollani, Giovanni Nardi, Simona Bertozzi, e altri. L’approccio di Giomi alla musica è sempre stato caratterizzato dalla fusione tra sonorità elettroniche, suoni acustici e improvvisazione, creando composizioni che sfidano i limiti delle tradizionali convenzioni musicali. Oltre alla sua attività come performer e compositore, Giomi ha svolto un’importante attività didattica e di ricerca, partecipando a seminari, conferenze e workshop in ambito musicale. Ha inoltre inciso numerosi lavori in qualità di compositore e produttore, collaborando con enti e istituzioni musicali di prestigio, tra cui il Maggio Musicale Fiorentino e il Teatro Comunale di Firenze. Nel 2018, ha fondato Zumtrio con Francesco Canavese e Stefano Rapicavoli, un progetto che unisce l’improvvisazione, la sperimentazione elettronica e la fusione di stili musicali diversi, dal jazz alla musica contemporanea, che ha debuttato con successo a festival come il Mantova Chamber Festival e il Tempo Reale Festival, portando la sua proposta innovativa e il suo sound unico. Giomi è anche noto per la sua capacità di sviluppare progetti che vanno oltre la musica tradizionale, esplorando forme d’arte integrate, come la danza e il teatro. Dal 2001 al 2011 ha lavorato regolarmente con il coreografo italiano Virgilio Sieni realizzando la musica per molti dei suoi spettacoli di danza, rappresentati in tutto il mondo, e ha partecipato a produzioni teatrali di grande impatto, come lo spettacolo “L’amore ai tempi del giudizio universale” di Francesco Mancini, e a progetti di musica e movimento con il collettivo Lavori in Corso.
28 marzo CCZisa, Sala Michele Perriera
21.15 concerto
ACTIVE OBASERVATION _ Trio GENERA
Luca Venitucci_ melodica, sintetizzatori
Dario Miranda_ contrabbasso
Ermanno Baron_ batteria
Active Observation, primo album del trio Genera, costituito da Luca Venitucci, Dario Miranda ed Ermanno Baron, è appena uscito per Aut Records. Genera è nato nell’autunno 2021 su iniziativa del pianista Luca Venitucci che del trio è anche il principale animatore. La formazione strumentale si richiama indubbiamente a quella del piano trio jazzistico e tuttavia tale riferimento viene ampliato e condotto verso territori imprevedibili grazie all’uso di tecniche estese, dispositivi elettronici e sonorità inusuali come quelle della melodica trattata con effetti.
𝙏𝙍𝙄𝙊 𝙂𝙀𝙉𝙀𝙍𝘼
Genera è un progetto nato nell’autunno del 2021 per iniziativa del pianista Luca Venitucci. Il trio, composto all’elettronica da Venitucci (Ossatura con Fabrizio Spera, Elio e Maurizio Martusciello; Zeitkratzer Ensemble; Arturo; Mondo Ra; Caric & Venitucci, con Aleksandar Caric; Unununium, di e con Michael Thieke; Momo;…), al contrabbasso da Dario Miranda (co-fondatore degli ensemble N-Est con Fabrizio Spera e Marco Colonna, Telegraph con Aldo Galasso e Giovanni Francesca, Swedish Mobilia con Andrea Bolzoni e Daniele Frati, il quintetto di Emiliano D’Auria,…), e alla batteria da Ermann Baron (Acre con Ginomaria Boschi e Marco uBiK Bonini, il trio Arbo con Igor Legari e Marco Colonna, il trio MAT con Marcello Allulli e Francesco Diodati, il trio di Francesco Negro il già nominato gruppo di D’Auria,…), esplora un linguaggio sonoro che affonda le radici nel jazz ma si spinge ben oltre i confini tradizionali. Richiamando indubbiamente alla formazione del piano trio jazzistico, tuttavia virato da influenze che spaziano dalla musica contemporanea alla sperimentazione elettronica, il gruppo gioca con tecniche estese, dispositivi elettronici e sonorità inusuali, come l’uso della melodica trattata con effetti.
Nel corso della sua breve carriera, Genera ha pubblicato l’album “Active Observation” per Aut Records, che rappresenta un punto di arrivo per la band, con brani che sfidano le convenzioni del jazz e offrono spunti per un ascolto profondo e dinamico. L’album, registrato in un’unica sessione, è il risultato di un lungo periodo di ricerca e una preparazione meticolosa che ha dato vita a una forma musicale compiuta, caratterizzata da un equilibrio perfetto dato d’altronte da tre formidabili protagonisti di un contesto performativo e improvvisativo. La musica fluisce in modo naturale, come a svelare il suo processo di creazione estemporanea, grazie alla massima condivisione fra i membri del trio: eccellenti strumentisti ma anche ideali compagni di viaggio, danno vita a una visione musicale di grande valore.
Info da https://www.musicajazz.it/
30 marzo CCZisa, Sala Michele Perriera
21.15 concerto
PICTURE THIS
Ernst Reijeseger_ violoncello
PICTURES THIS è un set solistico con immagini tratte da film che Ernst ha composto nel corso degli anni. Con il suo concerto solista PICTURES THIS, l’autore esprime appieno la sua grande maestria nell’uso non convenzionale dello strumento, aggiungendo humour e teatralità alla sua musica: stupisce il pubblico in modo divertente e appassionante sfidando ogni aspettativa.Il suo rapportoaperto con tutta la musica gli permette di calarsi perfettamente nei contesti più diversi, pur mantenendo sempre riconoscibile la propria cifra stilistica.
𝙀𝙍𝙉𝙎𝙏 𝙍𝙀𝙄𝙅𝙀𝙎𝙀𝙂𝙀𝙍 𝙑𝙞𝙤𝙡𝙤𝙣𝙘𝙚𝙡𝙡𝙞𝙨𝙩𝙖 𝙚 𝙘𝙤𝙢𝙥𝙤𝙨𝙞𝙩𝙤𝙧𝙚
Nato nel 1954 ad Amsterdam, si forma al Conservatorio della sua città, ma la sua passione per l’improvvisazione e la sperimentazione sonora lo porta ben presto a sviluppare un linguaggio musicale unico. “Piegatore di generi”, la sua carriera si distingue per l’integrazione di diversi stili musicali, mescolando jazz, musica classica, suoni etnici e tecniche sperimentali e le sue collaborazioni includono musica improvvisata e jazz (Harmen Fraanje, Han Bennink, Misha Mengelberg, Steve Lacy, Uri Caine, Deborah Brown), musica classica e barocca (Yo Yo Ma, Giovanni Sollima, Erik Bosgraaf, Dutch Wind Ensemble, Forma Antiqua). e musica tradizionale (Trilok Gurtu, Tenore e Concordu de Orosei, Groove Lélé, Nana Vasconcelos, A Filetta, Mola Sylla, Ceylan Ertem) “Partner creativo di registi cinematografici e teatrali, attori, narratori, poeti, ballerini, dj, pittori, scultori, fotografi, soffiatori di vetro, inventori, atleti e cavalli”, Reijseger ha collaborato con una varietà di artisti di fama internazionale, tra cui il trombettista Paolo Fresu, il clarinettista Louis Sclavis, il pianista John Zorn, il violoncellista Erik Friedlander, il compositore Tom Waits, i registi Werner Herzog e Peter Greenaway, con cui ha creato musiche per diversi film, o il compositore e direttore d’orchestra Reinbert de Leeuw. Con il suo approccio innovativo, caratterizzato dall’uso di tecniche estese, accordi e una ricerca continua del suono, Reijseger ha esplorato anche la composizione per ensemble, pubblicando opere soliste e collaborazioni in progetti che attraversano generi diversi. Ha suonato in alcuni dei contesti più prestigiosi del panorama musicale internazionale e le sue performance sono caratterizzate da una fusione unica di improvvisazione e composizione. Tra i suoi lavori più importanti troviamo il progetto solista “Scenes of Life” e collaborazioni con il suo trio, il “Reijseger/Koopman Duo” e il “Ernst Reijseger Trio”, ma la sua discografia, di oltre 200 album, include anche numerose opere per ensemble e altri progetti musicali. La sua musica si distingue per l’intensità emotiva e l’abilità di raccontare storie senza parole, creando esperienze sensoriali uniche durante i suoi concerti. Con un’incredibile capacità di dialogo con il pubblico, Reijseger è considerato una delle figure più influenti della musica sperimentale e contemporanea.
5 aprile CCZisa, Sala Michele Perriera
21.15 concerto/album release
PIANO IN SPACE
Sasha Lattuca pianoforte_ elettronica
Filippo Schifano_ tromba
Marco Ardizzone_ sassofono
A un giorno dall’uscita ufficiale dell’album Piano in Space, questa performance celebra il debutto discografico con un concerto speciale in trio. Il pianoforte di Sasha Lattuca si espande grazie al dialogo con la tromba evocativa di Filippo Schifano e il sax profondo di Marco Ardizzone, creando una tessitura sonora che oscilla tra il lirismo del jazz, l’astrazione elettronica e la ricerca timbrica contemporanea. Un live in cui la musica si sviluppa come un flusso continuo, alternando momenti eterei a pulsazioni ritmiche, in un viaggio sonoro sospeso tra scrittura e improvvisazione.
Il concerto è un’esperienza immersiva che amplifica le suggestioni dell’album, arricchendole di nuove traiettorie sonore. L’elettronica interagisce con gli strumenti acustici, creando stratificazioni armoniche che evocano la profondità dello spazio e la sua imprevedibile bellezza. L’apporto dei fiati aggiunge dinamismo e calore, trasformando la performance in una narrazione collettiva, dove ogni suono diventa una stella che illumina il percorso musicale. Un evento unico per entrare nell’universo di Piano in Space e scoprire la sua dimensione più viva e vibrante.
6 aprile CCZisa, Sala Michele Perriera
21.15 concerto/album release
LAND OF MONKEYS
Underoof trio:
Goran Milosevic_ batteria
Roberto Fiore_ basso elettrico
Alfredo Giammanco_ elettronica e percussioni
Trio sperimentale i cui membri sono Goran Milosevic (batteria), Roberto Fiore (Basso elettrico), Alfredo Giammanco (elettronica e percussioni). Da una una spiccata intesa tra i tre musicisti Milosevic, Fiore e Giammanco nel 2023 matura l’idea di registrare il loro primo album “Land of Monkeys”. L’occasione arriva nel mese di aprile 2024 in Serbia, prima della prevista residenza in Ungheria.
“Land Of Monkeys” è pertanto un flusso di improvvisazione incubato e generato presso il “G Spot Studio” di Belgrado nell’aprile del 2024 e pubblicato in collaborazione dalle etichette discografiche MiC e Mhodì. Lo stile è una summa tra jazz, elettronica e D&B. Composto da 12 tracce che raccontano un percorso lungo tre anni che si sviluppa attraverso le avventure condivise dai singoli musicisti nel corso dei loro viaggi e concerti in Europa. Le atmosfere funky e psichedeliche trasportano in contesti di periferie urbane e post industriali dal brutalismo dell’est Europa a sensazioni e linguaggi da club berlinese. Un viaggio a tratti cosmico attraverso la natura e la tecnologia in modo circolare che raffronta l’itinerario dell’uomo/scimmia paragonando la conoscenza (apparentemente) evoluta dell’essere umano con gli istinti propri della specie animale a cui egli stesso appartiene.
𝙐𝙉𝘿𝙀𝙍𝙊𝙊𝙁
𝙂𝙊𝙍𝘼𝙉 𝙈𝙄𝙇𝙊𝙎𝙀𝙑𝙄𝘾 𝘽𝙖𝙩𝙩𝙚𝙧𝙞𝙨𝙩𝙖
𝙍𝙊𝘽𝙀𝙍𝙏𝙊 𝙁𝙄𝙊𝙍𝙀 𝘽𝙖𝙨𝙨𝙞𝙨𝙩𝙖
𝘼𝙇𝙁𝙍𝙀𝘿𝙊 𝙂𝙄𝘼𝙈𝙈𝘼𝙉𝘾𝙊 𝙋𝙚𝙧𝙘𝙪𝙨𝙨𝙞𝙤𝙣𝙞𝙨𝙩𝙖 𝙚 𝙘𝙤𝙢𝙥𝙤𝙨𝙞𝙩𝙤𝙧𝙚 𝙚𝙡𝙚𝙩𝙩𝙧𝙤𝙖𝙘𝙪𝙨𝙩𝙞𝙘𝙤
Underoof è un trio sperimentale formato da Goran Milosevic (batteria), Roberto Fiore (basso elettrico) e Alfredo Giammanco (elettronica e percussioni). La loro intesa musicale ha portato, nel 2023, alla decisione di registrare il loro primo album, “Land of Monkeys”. La registrazione è avvenuta nell’aprile 2024 presso il “G Spot Studio” di Belgrado, prima di una residenza prevista in Ungheria. “Land of Monkeys” è un flusso di improvvisazione che unisce jazz, elettronica e drum & bass, composto da 12 tracce che raccontano un percorso di tre anni attraverso le avventure condivise dai membri del trio durante i loro viaggi e concerti in Europa. Le atmosfere funky e psichedeliche trasportano l’ascoltatore in contesti di periferie urbane e post-industriali, dal brutalismo dell’Est Europa a sensazioni e linguaggi da club berlinese. Il viaggio musicale è descritto come “cosmico”, esplorando la relazione tra natura e tecnologia e confrontando l’evoluzione dell’essere umano con gli istinti animali.
Il trio ha presentato “Land of Monkeys” in vari contesti, tra cui il Zō Centro Culture Contemporanee di Catania, il 10 aprile 2024, nell’ambito del progetto “World Music Lab” organizzato da Belgian Worldwide Music. Alfredo Giammanco è un compositore, direttore d’orchestra e performer noto per il suo approccio innovativo all’elettronica e alla musica contemporanea. La sua carriera include collaborazioni con artisti e ensemble di rilievo internazionale, e ha partecipato a numerosi festival e concerti in Europa.
Goran Milosevic è un batterista e percussionista serbo con una carriera che spazia dalla musica jazz alla musica tradizionale balcanica. La sua esperienza include collaborazioni con diversi artisti e gruppi musicali, e ha partecipato a numerosi festival internazionali.
Roberto Fiore è un bassista italiano con una carriera che include collaborazioni con vari artisti e gruppi musicali. La sua musica spazia dal jazz alla musica elettronica, e ha partecipato a numerosi concerti e festival in Europa.
11 aprile CCZisa, Sala Michele Perriera
21.15 concerto
LIVE IN BOLOGNA AT ANGELICA
ThollemMcDonas_ direzione,pianoforte
Giuseppe Guarrella_ contrabbasso
Domenico Sabella_ batteria
Simone Sfameli_ elettronica
Giuseppe Greco_ chitarra acustica
Eva Geraci_ flauti
Benedetto Basile_ flauti
Dario Compagna_ clarinetto, clarinetto basso
Giuseppe Viola_ clarinetto, sax soprano
Marcello Cinà_ sax alto, sax soprano
Alessandra Pipitone_ pianoforte
12 aprile CCZisa, Sala Michele Perriera
21.15 concerto
RIVELARSI
Maria Merlino sassofono
Thollem McDonas pianoforte
Si dice che la musica sia lo specchio dell’anima. In questo caso diventa un dialogo intimo e travolgente tra sax e pianoforte. Così nasce “Rivelarsi”, il nuovo album di Maria Merlino e Thollem McDonas, disponibile dal 22 ottobre 2024 per l’etichetta Setola di Maiale. Un progetto che rappresenta un punto d’incontro tra due visioni musicali diverse e complementari: da un lato, l’approccio innovativo e viscerale della sassofonista siciliana Maria Merlino; dall’altro, la straordinaria versatilità e profondità creativa del pianista e improvvisatore americano Thollem McDonas. Cosa significa davvero rivelarsi? È un gesto di condivisione, un’apertura verso l’altro che richiede coraggio e sincerità. Questo è il cuore pulsante del disco: un dialogo musicale che riflette la volontà di essere autentici, senza filtri, attraverso un intreccio di suoni che celebrano la diversità e l’unicità di ciascun individuo.
Maria Merlino, nata a Messina nel 1985, è una delle figure più innovative e apprezzate nel panorama jazz italiano e internazionale. Dopo un percorso accademico eccellente – culminato con diplomi in saxofono classico e jazz – si è distinta per il suo approccio sperimentale e per la capacità di unire tecnica impeccabile ed espressività travolgente. Ha collaborato con artisti del calibro di Anthony Braxton, pubblicando album come “Alos” (2017) e “Schegge” (2022/23), entrambi acclamati dalla critica per il loro linguaggio musicale unico e la capacità di innovare l’uso del sax. Tra le sue collaborazioni vanta, fra le tante, anche quelle con Karl Berger, Avreeayl Ra, figlio di Sun Ra, Dave Burrel e ICP orchestra con cui ha condiviso il palco diverse volte.
Thollem McDonas, pianista, tastierista e compositore originario della Bay Area di San Francisco, è un musicista poliedrico che ha dedicato la sua vita all’improvvisazione e alla collaborazione interdisciplinare. Con oltre 3.000 concerti in Nord America ed Europa e più di 100 album pubblicati, è una figura di spicco nel mondo del free jazz, della musica post-classica e dell’elettronica sperimentale. Tra i suoi collaboratori figurano nomi come William Parker, Pauline Oliveros e Nels Cline. Thollem è anche autore e attivista, impegnato nel creare ponti tra artisti e comunità.
12 aprileTeatro Massimo, Sala grande
21.15 concerto
IL CERCHIO TAGLIATO DEI SUONI
Concerto per 4 flauti solisti e 100 flauti migranti (1997) di Salvatore Sciarrino
Solisti: Gianni Trovalusci, Alessandra Rombolà, Alessandro Lo Giudice, Eva Geraci
7 maggio CCZisa, Sala Michele Perriera
21.15 concerto & video
TRANSILVANIAN DANCE
Mat Maneri_ violino/viola
Lucian Ban_ pianoforte
Nel loro secondo album in duo con l’ECM, il pianista rumeno Lucian Ban e il violista statunitense Mat Maneri trovano nuova ispirazione mentre seguono le tracce di Béla Bartók, rivisitando la musica popolare che ha stimolato l’immaginazione del grande compositore ungherese che, all’inizio del XX secolo, ha raccolto e trascritto numerosi brani dalla Transilvania.
Per il duo queste canzoni sono diventate “trampolini di lancio e fonti di materiale melodico” per arrangiamenti ” che catturano lo spirito dell’originale ma ci consentono di improvvisare e portare il nostro mondo in loro. Se si approfondisce il materiale originale, si aprono nuove prospettive. Queste canzoni popolari ci insegnano molte cose”. (Steve Lake, note di copertina dell’album). Sviluppare la musica dalle trascrizioni popolari della Transilvania è diventata una priorità negli ultimi anni, con entrambi i musicisti che hanno trovato nuove libertà nel materiale. Nel presente album, Mat Maneri, tenendo conto delle osservazioni di Bartók sul “tessuto connettivo ” che collega le musiche del mondo, trae sottilmente ispirazione dalla musica araba, dell’Africa occidentale e coreana, nonché dalle fonti popolari molto diverse della Transilvania, nel suo modo di suonare la viola in modo unico e liquido.
A più di un decennio di distanza dall’inizio della loro collaborazione come duo, Lucian Ban e Mat Maneri sono diventati famosi per le loro amalgama di musica popolare della Transilvania con l’improvvisazione, per il loro approfondimento della musica classica europea del XX secolo con il jazz e per la loro ricerca di un ideale moderno di jazz da camera.
Registrate dal vivo nell’ottobre 2022 nell’ambito del progetto Retracing Bartók a Timișoara, queste esecuzioni testimoniano anche la profonda sintonia che Lucian Ban e Mat Maneri hanno raggiunto nel loro duraturo sodalizio musicale.
MUSICA JAZZ
https://www.musicajazz.it/recensione-lucian-ban-mat-maneri-transylvanian-dance/
𝙈𝘼𝙏 𝙈𝘼𝙉𝙀𝙍𝙄 𝙑𝙞𝙤𝙡𝙞𝙣𝙞𝙨𝙩𝙖
𝙇𝙐𝘾𝙄𝘼𝙉 𝘽𝘼𝙉 𝙋𝙞𝙖𝙣𝙞𝙨𝙩𝙖
Il duo Lucian Ban e Mat Maneri è una delle formazioni più stimolanti nel panorama del jazz contemporaneo, noto per il suo approccio intimista e innovativo che mescola improvvisazione libera, elementi di musica folk e un linguaggio musicale personale. Lucian Ban, pianista rumeno, e Mat Maneri, violinista statunitense figlio del trombettista Joe Maneri, hanno creato una sinergia unica che ha conquistato pubblico e critica per la loro capacità di comunicare senza parole, traendo forza dall’improvvisazione e dalla sensibilità musicale condivisa. Lucian Ban, con la sua formazione accademica e jazzistica, ha saputo combinare tradizione e modernità, diventando un compositore di spicco. La sua musica è caratterizzata da una scrittura moderna e da un’improvvisazione lirica e complessa. Mat Maneri, noto per il suo approccio non convenzionale al violino, fonde il free jazz con influenze minimaliste e contemporanee. Con una carriera che include collaborazioni con artisti come Cecil Taylor e Mark Dresser, Maneri ha saputo spingere il suo strumento verso nuovi orizzonti sonori, ampliando la tradizione del violino jazz.
Il duo Ban-Maneri ha dato vita a una serie di album acclamati, tra cui Transylvanian Concert (2012) e Migrations (2017), dove riescono a fondere le loro sensibilità in un dialogo continuo, arricchito da un’intensità espressiva unica. Le loro composizioni si caratterizzano per la delicatezza e la capacità di creare atmosfere sottili, dove il silenzio e il suono sono potenti quanto le note stesse. La loro musica, profondamente emotiva e coinvolgente, sfida le convenzioni, creando un ponte tra l’improvvisazione più pura e la scrittura più articolata. La loro musica supera le definizioni di genere, spingendosi verso nuove frontiere del linguaggio musicale. Lucian Ban e Mat Maneri sono una delle coppie artistiche più rispettate nel panorama musicale internazionale, grazie alla loro capacità di innovare pur rimanendo fedeli alla forza primitiva e comunicativa dell’improvvisazione.
Info da https://jazzbuffalo.org/
8 maggio CCZisa, Sala Michele Perriera
21.15 concerto
MARCO COLONNA SOLO
Marco Colonna_ clarinetto
22.15 concerto
CANTO TRIO Ban/Maneri/Colonna
Lucian Ban_ pianoforte
Mat Maneri_ violino, viola
Marco Colonna_ clarinetto
Solo è il luogo dove posso trovare il nucleo delle mie idee musicali. Sempre sperimentale, sempre melodico e ritmico. Ho bisogno di cantare…come italiano penso che sia importante avere una voce forte rapporto con le mie radici. In altro modo voglio sempre guardare oltre. Spingermi ad attraversare confini e aprire la mia mente abbastanza per catturare il mondo intorno a me e appartenere a tutti.
Marco Colonna, clarinettista basso di Roma è uno degli specialisti più apprezzati della pratica in solo, sia in Italia che in Europa.
“Il tuo modo di suonare il clarinetto basso è fuori dal mondo” (Ben Goldberg)
“Tutto ciò che vediamo è un insieme di logica, che fa sì che tutto sia in un modo finito. Og
Il risultato è uno dei migliori solo plate per clarinetto che posso huske å ha hørt. Mesterlig!
(Jan Granlie)
𝙈𝘼𝙍𝘾𝙊 𝘾𝙊𝙇𝙊𝙉𝙉𝘼 𝘾𝙡𝙖𝙧𝙞𝙣𝙚𝙩𝙩𝙞𝙨𝙩𝙖, 𝙘𝙤𝙢𝙥𝙤𝙨𝙞𝙩𝙤𝙧𝙚 𝙚 𝙞𝙢𝙥𝙧𝙤𝙫𝙫𝙞𝙨𝙖𝙩𝙤𝙧𝙚
Con un approccio che fonde jazz, improvvisazione e musica sperimentale, Colonna ha iniziato la sua formazione musicale in giovane età, formandosi sotto la guida di Piero Quarta e Gaetano Zocconali, attraverso gli studi presso il conservatorio Licinio Refice di Frosinone, e i vari seminari con Alfredo Impulliti e Achille Succi, e il maestro Harry Sparnaay. La sua carriera si distingue per la sua capacità di esplorare nuovi territori musicali, arricchendo il suo linguaggio con influenze che spaziano dal jazz d’avanguardia alla musica elettronica, dalla musica da camera alla sperimentazione improvvisativa. La sua musica, caratterizzata da una continua ricerca timbrica e per la capacità di creare atmosfere intime e suggestive, e la sua abilità nell’utilizzo delle tecniche estese, che includono il suono “preparato” del clarinetto e l’interazione con l’elettronica, gli hanno permesso di esplorare l’incontro tra il suono acustico e quello elettronico, creando composizioni uniche e innovative. Tra le sue numerosissime collaborazioni si è potuto sentire con William Hooker, Michel Doneda, Andrew Cyrille, e molti altri musicisti di punta nell’ambito del jazz e dell’improvvisazione. Punto di riferimento nell’ambito dell’improvvisazione collettiva, ha partecipato a numerosi progetti con musicisti provenienti da diversi ambiti e tradizioni musicali. La sua esperienza e versatilità gli hanno permesso di suonare in contesti molto diversi: dal cinema al teatro, con le compagnie Centro Mediterraneo delle Arti, Artes, Piccolo Brancaccio, L’Orologio, alle collaborazioni con gruppi di improvvisazione libera, rendendolo una figura centrale nel panorama musicale europeo. Ha partecipato inoltre alla biennale di Venezia e al Festival Cinque giornate di Milano. Ha pubblicato diversi album come leader e collaboratore, fra cui lavori che hanno ricevuto ampi riconoscimenti da parte della critica per la loro originalità e la loro intensità espressiva. La sua musica non è solo una somma di influenze stilistiche, ma una continua ricerca di nuove modalità di comunicazione sonora, in grado di spingersi oltre le convenzioni e di sfidare le aspettative dell’ascoltatore.
Info da https://www.santarte.it/
9 maggio CCZisa, Sala Michele Perriera
21.15 concerto
NOMADIC ECHOES
Ban/Maneri & SIO ospite speciale Marco Colonna
22 maggio CCZisa, Sala Michele Perriera
21.15 concerto
DUO ARIA
Pietro Elia Barcellona_ contrabbasso
Carlo Sampaolesi_ fisarmonica
Il duo ARIA, composto dal fisarmonicista Carlo Sampaolesi e dal contrabbassista Pietro Elia Barcellona, nasce da un comune interesse per l’esplorazione del repertorio contemporaneo e per la creazione di nuove opere. La loro particolare strumentazione, caratterizzata da una grande ricchezza timbrica, consente combinazioni sonore sia estremamente contrastanti che perfettamente integrabili, dove le due voci si uniscono fino a diventare un unico canto.
Il duo ha collaborato con rinomati compositori come Francesca Verunelli e Justė Janulytė, contribuendo sia allo sviluppo di nuove composizioni per la loro formazione, sia alla trascrizione di opere per altri strumenti. Oltre all’interpretazione di compositori contemporanei, ARIA si dedica anche all’’esplorazione del repertorio di musiche antiche e non-eurocentriche, adottandole in una chiave di lettura contemporanea, ponendo il timbro come elemento chiave nella creazione artistica e sperimentando con l’improvvisazione e l’utilizzo di sistemi di intonazione precedenti al sistema ben temperato.
Carlo Sampaolesi (1997, IT) è un fisarmonicista e performer originario di Castelfidardo (Italia) che vive a Bruxelles. Il suo interesse per il suono e la sua relazione con lo spazio e il tempo lo hanno portato ad approfondire la ricerca timbrica e spettrale del suo strumento, intraprendendo una serie di collaborazioni e commissioni con compositori quali: Pierluigi Billone, Francesca Verunelli, Stefano Gervasoni, Dmitri Kourliandski, Giulia Lorusso, Maurizio Azzan, Carlo Elia Praderio, Mattia Clera, Tommaso Settimi e molti altri. Si è esibito in numerosi festival tra cui TransArt Festival,KlaraFestival (Bozar), Miry Concertzaal, Festival Traiettorie, Darmstadt Ferienkurse Festival, Festival ArteScienza, Festival Pontino, Festival Orizzonti, Festival Le Strade del Suono, Premio Internazionale della Fisacconica città di Castelfidardo (PIF), Festival Trieste Prima, Festival di Cividale del Friuli, e molti altri, realizzando performance e installazioni in Germania, Austria, Francia, Belgio, Olanda e Albania. Si è esibito con importanti ensemble e orchestre comeNeue Vocalsolisten, mdi ensemble, Opificio Sonoro, FontanaMIX Ensemble, Orchestra del Teatro ‘La Fenice’ di Venezia, Eutopia Ensemble, Dedalus Ensemble e altri, collaborando anche con artisti come Lucy Railton, Jessie Cox, Catherine Lamb e altri. Nel 2022 ha pubblicato il suo primo progetto discografico,intitolato PAR.ETi, con brani di: A. Solbiati, S. Sciarrino, L. Berio e D. Kourliandski. L’anno successivo pubblica il suo secondo lavoro per fisarmonica e live electronics intitolato Space Is Only Noise, contenente quattro commissioni a giovani compositori italiani: M. Azzan, G. Lorusso, C.E. Praderio e Tommaso Settimi. È inoltre organizzatore e direttore artistico del festival PNE.UMA – Contemporary Accordion Festival.
PROGAMMA
Sequenza XIVb per contrabbasso Berio/Scodanibbio
Sequenza XIII (chanson) per fisarmonica di Luciano Berio
In bianco e nero di Francesca Verunelli
Aria : Improvvisazione n.1 di P.E.Barcellona e Carlo Sanpaolesi Prima esecuzione assoluta
29 maggio CCZisa, Sala Michele Perriera
21.15 concerto
PAKKYONE
Valerio Mirone_ guzheng, voce e strumenti elettroacustici
Eloisa Manera_ violino, voce ed elettronica
Pakkyōnæ sono due pupazzæ dagli indumenti sdruciti, confezionatæ con spille da balia e stracci rinvenuti in una piccola masseria abbandonata. Non parlano ma si esprimono in una sorta di moto-linguaggio che articola grafemi sonori e scatti di testa. Le loro corde vocali, cucite insieme da spago e foglie di menta intrise nella resina, raschiano l’aria e si ingolfano spesso. Costruitæ senza volto e privæ di occhi, talvolta prendono a prestito mascheroni di varie fogge per osservare il mondo ed evitare d’inciampare. Sullo sfondo i fotogrammi di un passato che, trasfigurati da ricordi altrui, reali forse non sono. pakkyōnæ è un’opera storta di Valerio Mirone, rumorista e cantante, ed Eloisa Manera, violinista e musicista elettronica.
PROGRAMMA SINTETICO
7 marzo CCZisa – ex officine, Sala Michele Perriera
21.15 concerto
The Elephant in IN THE ROOM
Gabriele Mitelli_ tromba, sax soprano, voce e synth
Pasquale Mirra_ vibrafono, balafono e synth
Cristiano Calcagnile_ batteria e percussioni
14 marzo CCZisa, Sala Michele Perriera
21.15 video concerto/performance
TRUNA TRIO (TX3)
Dr. Truna _ violoncello elettrico, sculture sonore, elettronica
21 marzo CCZisa, Sala Michele Perriera
21.15 concerto
RADIOSCAPES
Francesco Canavese_ chitarra elettrica
Francesco Giomi_ radio, sintetizzatori e live electronics
22.15 concerto
BACK TO SILENCE
Francesco Giomi e i partecipanti al workshop LFO
28 marzo CCZisa, Sala Michele Perriera
21.15 concerto
ACTIVE OBASERVATION _ Trio GENERA
Luca Venitucci_ melodica, sintetizzatori
Dario Miranda_ contrabbasso
Ermanno Baron_ batteria
30 marzo CCZisa, Sala Michele Perriera
21.15 concerto
PICTURE THIS
Ernst Reijeseger_ violoncello
5 aprile CCZisa, Sala Michele Perriera
21.15 concerto/album release
PIANO IN SPACE
Sasha Lattuca pianoforte_ elettronica
Filippo Schifano_ tromba
Marco Ardizzone_ sassofono
6 aprile CCZisa, Sala Michele Perriera
21.15 concerto/album release
LAND OF MONKEYS
Underoof trio:
Goran Milosevic_ batteria
Roberto Fiore_ basso elettrico
Alfredo Giammanco_ elettronica e percussioni
11 aprile CCZisa, Sala Michele Perriera
21.15 concerto
LIVE IN BOLOGNA AT ANGELICA
ThollemMcDonas_ direzione,pianoforte
Giuseppe Guarrella_ contrabbasso
Domenico Sabella_ batteria
Simone Sfameli_ elettronica
Giuseppe Greco_ chitarra acustica
Eva Geraci_ flauti
Benedetto Basile_ flauti
Dario Compagna_ clarinetto, clarinetto basso
Giuseppe Viola_ clarinetto, sax soprano
Marcello Cinà_ sax alto, sax soprano
Alessandra Pipitone_ pianoforte
12 aprile CCZisa, Sala Michele Perriera
21.15 concerto
RIVELARSI
Maria Merlino sassofono
Thollem McDonas pianoforte
12 aprileTeatro Massimo, Sala grande
21.15 concerto
IL CERCHIO TAGLIATO DEI SUONI
Concerto per 4 flauti solisti e 100 flauti migranti (1997) di Salvatore Sciarrino
Solisti: Gianni Trovalusci, Alessandra Rombolà, Alessandro Lo Giudice, Eva Geraci
7 maggio CCZisa, Sala Michele Perriera
21.15 concerto & video
TRANSILVANIAN DANCE
Mat Maneri_ violino/viola
Lucian Ban_ pianoforte
8 maggio CCZisa, Sala Michele Perriera
21.15 concerto
MARCO COLONNA SOLO
Marco Colonna_ clarinetto
22.15 concerto
CANTO TRIO Ban/Maneri/Colonna
Lucian Ban_ pianoforte
Mat Maneri_ violino, viola
Marco Colonna_ clarinetto
9 maggio CCZisa, Sala Michele Perriera
21.15 concerto
NOMADIC ECHOES
Ban/Maneri & SIO ospite speciale Marco Colonna
22 maggio CCZisa, Sala Michele Perriera
21.15 concerto
DUO ARIA
Pietro Elia Barcellona_ contrabbasso
Carlo Sampaolesi_ fisarmonica
29 maggio CCZisa, Sala Michele Perriera
21.15 concerto
PAKKYONE
Valerio Mirone_ guzheng, voce e strumenti elettroacustici
Eloisa Manera_ violino, voce ed elettronica